domenica 28 febbraio 2010

Diario di Gioco 18

Ultima domenica di febbraio, due partitelle volanti che ci stanno bene.
La prima ai Principi di Firenze, edizione della Nexus (eccellente edizione devo dire) che arriva comprensiva dell'espansione (che non ho mai usato...) e di tutto il necessarie...

Da Giocando 2010

Il gioco consiste nel creare la propria villa con palazzi, giardini, laghi, e quant'altro, allo scopo di attratte i mestieranti ed essere considerati i più grandi mecenati di Firenze. Il tutto ambientato nel Rinascimento. Questo gioco è da anni nelle top ten dei giochi, e posso assicurare che c'è un motivo... Le meccaniche sono semplici da spiegare e da capire, e a partita finita hai subito voglia di farne un'altra. Ottimo, decisamente consigliato.

Seconda partita è stata a Chaos in the Old World, il giocone della Fantasy Flight si conferma un gioco molto particolare. Come avevo detto qui non è un gioco a cui è facile dare un voto.
La componentistica è di prim'ordine, l'ambientazione è molto rispettata e le regole sono tutto sommato semplici ma non semplicistiche, e la sequenza di gioco è abbastanza chiara.
Però, per me per ora ha un voto negativo.
Il gioco è estremamente ingessato. Ogni Divinità ha un modo di vincere, una strategia che deve attuare, adattandosi magari alla situazione di gioco, ma sempre quella è. Ho provato con Khorne a fare punti, e benchè sia arrivato a farne 43 (sui 50 necessari per vincere) dando un forte stacco agli altri giocatori (Nurgle, che è quello che fà i punti non aveva mai giocato) non ho mai avuto la sensazione che potessi veramente vincere. Questo perchè i punti sono il secondo modo per vincere, il primo è far ruotare una speciale ruota, una per Divinità, che oltre a far vincere dà dei potenziamenti durante la partita...

Da Giocando 2010

Oltre a questo, che non è poco secondo me, ci sono altri due difetti non indifferenti, almeno secondo il mio modo di vedere.
Il primo è la sindrome del King Maker, ovvero della necessità di vincere di nascosto. Spesso chi è in testa vede tutti gli altri accalcarsi contro di lui, arrivando al dramma di un giocatore che non può vincere ma può, con le sue azioni, decidere chi vince.
Secondo difetto è che è necessario che tutti i giocatori giochino "bene", altrimenti uno vince senza opposizione. Il gioco è calibrato in modo che i giocatori debbano necessariamente fare alcune cose ed evitare che altri ne facciano altre, e se uno non lo fa è molto probabile che conceda la vittoria a un giocatore, e gli altri non possono farci nulla.
Vediamo se ulteriori partite mi faranno cambiare idea...

2 commenti:

  1. Condivido tutte le tue opinioni sui due titoli. Bellissimo "Principi di Firenze", ma "Chaos in the Old World" anche se ci ho fatto solo una partita settimane fa mi lascia perplesso proprio per i motivi che hai citato.

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  2. Condivido le perplessità su Chaos in the Old World, ci ho fatto diverse partite e ho notato proprio la sindrome da Kingmaker e la necessità che tutti giochino bene perchè esca una partita equilibrata. Non ci rigiocherò più.

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