mercoledì 28 luglio 2010

Diario di Gioco 55

Nuova partita a Battlestar Galactica, che si conferma uno dei miei giochi preferiti. Per una volta tanto abbiamo giocato senza espansione, anche se secondo me merita vale la pena usarla sempre, e al massimo utilizzare ogni tanto la variante con le vecchie condizioni di vittoria.

Da Giocando 2010

Detto questo la ciurma era molto ben assortita, io ho preso Saul Tight e ho avuto il ruolo di Ammiraglio, sulla plancia di comando erano presenti Capo Tyrol, Baltar, la Roslin, Helo e Kara. Un gruppo molto ben distribuito secondo me, tranne la Roslin che ha una abilità negativa troppo negativa... Ad ogni modo vedo con stupore che sono Cylone sin dal primo giro, un raro vantaggio, accoppiato al fatto che come Ammiraglio potevo scegliere le destinazioni, e che grazie alla mia abilità speciale prendermi la Presidenza... nonostante avessi su la mia faccia da poker migliore è probabile che abbia sbavato un po'...

Da Giocando 2010

La partita è stata, a mio avviso, molto equilibrata. Momenti topici della partita è stato quando ho preso la presidenza alla Roslin (colpevole di aver intuito troppo) per cederla subito dopo causa crisi a Baltar, che secondo me era Cylone (e infatti lo era!), peccato che la mia performance come attore è stata troppo buona, e poco dopo l'ignaro tostapane, credendomi umano, mi spediva in prigione, dando l'Ammiragliato ad Helo. Ormai però il danno era fatto, grazie a una oculata scelta di salti avrebbero dovuto affrontare troppe crisi prima di riuscire a fare l'ultimo salto, e infatti poco dopo il Morale scendeva a zero, con la popolazione a seguire poco dopo e il carburante agli sgoccioli. Curiosamente però il cibo abbondava!


Da Giocando 2010

Le parti migliori della partita però sono state tutte quelle in cui mi sono ritrovato a chiedermi "faccio questa mossa che penalizza gli umani ma rischio di farmi scoprire, o remo a favore per convincerli che non sono io il Cylone?" Ovviamente a un certo punto bisogna scegliere, il rischio è sempre quello di esporsi troppo presto e di essere relegato alla zona noiosa del gioco, o di esporsi troppo tardi, quando gli umani riescono a fare il passo necessario a vincere.

Bello, bello, bello.

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