Dalla prima volta che l'ho visto sono rimasto stupito dallo stupendo packaging, la scatola fatta a libro, il nastro di raso rosso che esce fuori, la clip di metallo... insomma da quando l'ho visto Streghe Volanti mi ha subito favorevolmente colpito.
Finalmente sono riuscito a provarlo, e che dire... veramente divertente!
Da Giocando 2010 |
Parliamoci chiaro, è un gioco caciarone, sulla scatola dice da 2 a 6 giocatori, ma secondo me bisogna essere almeno quattro per divertirsi.
Il gioco è una corsa di streghe, la corsa si svolge con le streghe che lanciano i loro sortilegi per andare avanti... questo avviene lanciando una manciata di dadi nella scatola libro del gioco. I dadi hanno una serie di simboli sulle facce, che possono essere rossi o neri. Nel momento in cui un giocatore ritiene di poter fare un sortilegio valido chiude il libro in faccia agli altri!
Da Giocando 2010 |
A questo punto tutti provano a fare il sortilegio, ogni giocatore ha una mano di carte con tutti i simboli, deve riuscire a comporre un sortilegio valido, ovvero un sortilegio composto esclusivamente da simboli di un colore, e da cui sono esclusi i simboli che sono usciti in entrambi i colori. Molto più facile a dirsi che a farsi!
Chi sbaglia inserendo simboli sbagliati non si muove, chi mette i simboli giusti ma non tutti si muove di tante caselle quanti simboli ha calato, e infine che ha messo tutti i simboli giusti guadagna anche un bonus in base al colore del sortilegio effettuato, ovvero un bonus di movimento se la formula è rossa, e una carta magia se la formula è nera. Le carte magia aggiungono punti o effetti speciali, ad esempio riportando indietro quello più avanti, oppure dando una spinta... a me è capitato di avere la possibilità di scrivere due formule, una per colore, ma sinceramente non ne ho proprio avuto il coraggio!
Da Giocando 2010 |
Dopo il divertimento leggero siamo rimasti in tema con una partita a Kingdoms, il gioco di Knizia non delude mai, una partita divertente in cui sono stato pugnalato alle spalle dalla mia dolce metà, che è riuscita a farmi valere zero il castello da quattro, un danno che non mi ha impedito di vincere, ma che mi ha fatto vacillare non poco, lasciando un distacco tutto sommato minimo tra me e il secondo.
Da Giocando 2010 |
E' stato interessante giocarci dopo aver provato Beowulf, il suo successore (di cui parlo qui), in effetti Beowulf ha dalla sua una enorme varietà di gioco, ma nel confronto diretto Kingdoms si ricava la sua nicchia come gioco da far provare, specialmente in quei casi dove la semplicità del gioco e la velocità della partita sono fattori determinanti.
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