mercoledì 6 luglio 2011

Diario di Gioco 134

Nelle scorse settimane ho avuto parecchie occasioni di sentir parlare di Othello, non il Moro di Venezia ma il "gioco da tavolo astratto a informazione perfetta", come lo definisce Wikipedia.

L'esperienza di gioco ha confermato alcune mie supposizioni, ma andiamo con ordine. La disposizione iniziale vede le quattro pedine poste al centro della othelliera, le pedine si possono piazzare ma non muovere e si possono piazzare solo a patto di "mangiare" pedine dell'avversario, ovvero facendole stare tra due proprie pedine. Mangiare consiste nel girare le pedine, in modo che diventino pedine del proprio colore. Vince chi, alla fine del gioco, ha più pedine del proprio colore.

Alla fine della partita, sono stato giustamente punito... quante cose da imparare!!
Da Giocando 2011

Il gioco ha un'indubbia profondità, molta più di quella che si potrebbe credere a una prima occhiata. Le regole molto semplici nascondono la quantità di variabili e di accorgimenti necessari alla vittoria. Uno su tutti, nel corso della partita conviene piazzare in modo da mangiare il meno possibile. Questa apparente contraddizione si spiega facilmente, meno pedine si mangiano meno se ne hanno sull'othelliera, meno il nostro avversario potrà avere libertà di azione. Mangiando molto si aprono i giochi all'avversario, cosa ovviamente da evitare. Verso fine partita conviene piazzare le pedine in modo da prenderne il più possibile, e in realtà bastano pochissimi piazzamenti per ribaltare tante pedine... quindi l'importante non è mangiare durante la partita, ma arrivare a una situazione per cui alla fine, e solo alla fine, si ribaltano la maggior parte delle pedine.

Aggiungete a queste le molte altre finezze che si imparano giocando, e avrete othello, un gioco che si impara in due minuti ma che vuole molto impegno per essere padroneggiato.

Detto questo credo che per ora lo lascerò stare. Sentendone parlare avevo immaginato che fosse un gioco in cui ci sono "mosse ideali", che portano a situazioni vantaggiose, e così è. Lo studio che necessita è oltre le mie attuali inclinazioni. In futuro chissà...

2 commenti:

  1. I LOVE this game. one of my all time favourite old school games.

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  2. I've tried to play this once but got confused, it was called GO.

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