lunedì 20 dicembre 2010

Diario di Gioco 79

Siccome variare è bello ho provato Magestorm, di Piero Cioni. L'opera del prolifico autore è uno strategico, di cui parlerò ancora e sicuramente più approfonditamente, le primissime impressioni sono però positive. Il gioco rappresenta lo scontro tra due fazioni, gli Umani Kragis e gli Elfi Lasujan... ma non chiamateli Umani ed Elfi, che se no perdete parte del gioco... che a quanto pare oltre a uno strategico è anche uno scioglilingua, in cui non ci sono arcieri ma XX e XX, non ci sono alabardieri ma XX e così via... sicuramente uno sforzo teso a caratterizzare la propria ambientazione, ma che risulta un pò forzato da dire in gioco.

Da Giocando 2010

Cmq, celie a parte, il gioco come dicevo mi ha lasciato una prima impressione positiva. Oltre alle forze sopracitate ogni armata è affiancata da un Mago, un individuo potentissimo che con i suoi incantesimi può letteralmente cambiare il campo di battaglia, oltre alla battaglia stessa.
Il turno di gioco inizia con la gestione della Magia, e questa parte è semplicemente geniale. Praticamente ogni Mago è caratterizzato da una scheda con un diagramma di flusso, e in base allo scenaria ha un tot di punti magia. Questi vengono spostati dall'inizio del diagramma ogni turno di un passo verso le varie specializzazioni, poi verso gli incantesimi base e quindi verso quelli più potenti. Questa meccanica permette una gestione molto accurata della fase magica, unita alla necessità di un minimo di pianificazione.
Abbiamo poi la fase strategica, in cui si lavora sulla posizione degli obiettivi in campo e sulla composizione delle unità. Anche questa fase, dopo qualche dubbio iniziale, scorre bene.
La fase di movimento presenta un'altra simpatica meccanica, gli eserciti non si muovono ad cazzum canis (come diceva Cesare) ma vanno sempre verso l'obiettivo più vicino, a meno che non gli sia stato detto esplicitamente di fermarsi. Questo velocizza un bel po' la parte del movimento, e rende molto pregnante la parte strategica.

Da Giocando 2010

Infine la parte forse più importante, il combattimento. Le truppe che durante il movimento sono venute in contatto col nemico devono combattere. Qui confesso alcune perplessità, il combattimento è piuttosto complesso, composto da una sequenza di dieci passi, ci abbiamo messo poco a assimilarlo, aiutati anche dal fatto che non tutti i passi sono sempre fatti (non sempre le truppe avranno rinforzi, o ci sono abilità speciali, etc. etc.). La perplessità è dovuta a una sensazione di complicazione inutile, su cui però non sono ancora convinto del tutto.
Vedremo la prossima.

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