Dopo averne parlato tanto bene in occasione del mio 100° post non riesco a credere sia passato tanto tempo dalla mia ultima partita a Battles of Westeros.
Posso confermare pienamente il giudizio positivo espresso all'epoca. Il gioco scorre benissimo, senza presentare alcuno dei problemi dei suoi pur illustri predecessori.
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Da Giocando 2011 |
Lo scenario è "Battaglia sulla Strada del Re", scopo degli Stark bloccare i Lannister al fiume, se entro il quinto turno i Lannister non controllano i due obiettivi la missione è un successo Stark, altrimenti udirete il mio ruggito! Anche se personalmente preferisco schierarmi con gli uomini del Nord in questo caso ho guidato le rosse schiere dei Lannister, in una partita estremamente tesa, che si è risolta veramente all'ultimo tiro di dado (purtroppo a mio sfavore).
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Da Giocando 2011 |
Unica nota che non convince, almeno per ora, è la gestione dei personaggi. A differenza degli altri giochi della serie qui i Comandanti hanno regole speciali che li distinguono gli uni dagli altri, fanno sempre unità a sè, e sopratutto sono estremamente duri da prendere, cosa che può portare all'antipatica situazione di più unità che si accalcano sul singolo personaggio senza riuscire però a prenderlo, anzi venendo lentamente ma inesorabilmente sconfitte. A onor del vero bisogna dire che quando si riesce a catturare un comandante si ha veramente la sensazione di aver fatto qualcosa, forse bisogna solo abituarsi al sistema.
Grande gioco.
Anche secondo me i personaggi sono un aspetto un minimo problematico del gioco. Essendo però una delle (se non LA) principali peculiarità del sistema rispetto al classico C&C, sono d'accordo con te che ci si debba semplicemente abituare.
RispondiEliminaBoW occupa la sua nicchia (gioco più complesso, decisamente character-driven), C&C ha la sua (gioco più astratto e stilizzato, ruolo minore dei personaggi). Io li apprezzo entrambi, anche se la complessità di BoW rischia di farlo incappare nella stessa trappola di Tide of Iron: OTTIMO sistema di gioco, ma complessità tale da diminuire inevitabilmente il numero delle partite giocate.