Non è la frase più famosa di Blade Runner, ma è quella che meglio si adatta per introdurre Android, giocone Fantasy Flight di quelli di un certo peso.
Nel gioco ogni giocatore impersona un investigatore che deve trovare le prove per incastrare un colpevole di omicidio, il tutto mentre davanti ai suoi occhi si dipanano le cospirazioni che governano la città e la sua vita è sconvolta da tragedie personali...
Ah e tutto questo avviene in un futuro prossimo in cui la città in cui si svolge l'azione (New Angeles) è collegata alla luna tramite un ascensore, e Androidi girano per la città cercando di capire se hanno un anima o no...
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Insomma un gioco con una ambientazione molto forte, che anzi è uno dei punti più forti del gioco, un'ambientazione presente in ogni singola carta con piccole frasi ad hoc, nella componentistica molto curata e nel design, nelle illustrazioni e nella plancia di gioco.
Il gioco si presenta come il classico gioco "pesante" della Fantasy Flight, componentistica di alto livello che si dispone comodamente in una piccola palestra... Dopo aver preparato tutto, aver disposto lo scenario (ci sono diversi casi da risolvere) ogni giocatore riceve le proprie carte Luce (che rappresentano il lato chiaro del personaggio) i segnalini del caso e eventuali carte con le proprie regole speciali. Ogni diverso personaggio disponibile dispone di un suo set di carte e di regole, cosa che se da un lato permette una caratterizzazione notevole del personaggio e dello stile di gioco, da un lato aggiunge una notevole mole di cose da ricordare, bisogna sapere cosa può fare il proprio personaggio e cosa possono fare tutti gli altri.
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Il primo giocatore riceve quindi un contatore con un numero di unità tempo (di solito sei) che deve spendere per eseguire il suo turno. Le azioni possibili sono varie, ci si sposta (usando un curioso compasso), si indaga, si pescano carte Luce del proprio personaggio e Ombra di quelli altrui (il lato oscuro), si giocano le carte Luci e Ombra, si attivano le locazioni, si dipanano le cospirazioni... insomma si possono fare molte cose. In realtà nel corso del gioco è molto facile fare un piano di azione che rende abbastanza veloce il proprio turno, ma spiegare tutte le azioni possibili è una attività molto lunga, tanto da rendere il gioco difficilmente presentabile a un non giocatore o comunque non adatto per una serata al volo.
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Particolarità del gioco, all'inizio il colpevole non è definito, ogni giocatore riceve una carta che rappresenta uno dei sospettati che il proprio personaggio ritiene essere colpevole, e un'altra carta che indica uno dei sospettati che ritiene essere innocente. Mano mano che l'investigatore scopre gli indizi può piazzare dei segnalini sui vari colpevoli (segnalini divisi per tipologia di prova), alla fine si scoprono i segnalini e in base al tipo si determina chi è il colpevole e chi gli innocenti. Se si è riusciti ad incastrare il proprio sospetto si incassano bei punti vittoria, ed altri se si dimostra anche l'innocenza dell'altro personaggio. Alcuni investigatori particolarmente abili, guidati da giocatori particolarmente fortunati, potrebbero essere convinti che il colpevole e l'innocente sia la stessa persona! A fronte di questa brillante intuizione, degna della migliore Jessica Fletcher il tipo deve semplicemente rassegnarsi ad avere meno possibilità degli altri di fare punti. Ovviamente a me è capitato proprio questo (ma non sono stato il solo...)
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Altra simpatica aggiunta è il plot del personaggio. Praticamente ogni personaggio ha anche delle storie private che lo distraggono dall'indagine principale, ma che sono una fonte di punti vittoria (o una remissione di punti vittoria) non indifferente. Nel mio caso ad esempio il mio personaggio era un poliziotto, il primo plot che mi è capitato era un caso che non era mai riuscito a risolvere, che sono riuscito a risolvere nel corso della partita guadagnando punti vittoria e piccoli vantaggi.
Come detto, una volta spiegate tutte le regole (il manuale sono quarantacinque pagine) il gioco scorre bene, qualche dubbio qui e lì ma facilmente risolvibile. Resta comunque un gioco lungo, da scatola "un ora a giocatore", quindi in cinque serve una giornata sana, se si conoscono le regole... Non siamo riusciti (ovviamente) a finire la partita, ma è rimasta la voglia di farne un'altra.
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Piccola "pecca", ma a livello puramente soggettivo, la scarsa o inesistente interazione tra giocatori. Ogni detective segue le tracce per conto suo, si possono giocare carte sugli altri giocatori ma solo a seguito di precise condizioni. In effetti ogni giocatore gioca il suo turno praticamente da solo, osservando poi il turno degli altri giocatori solo se ha carte specifiche da usare (che comunque riportano anche contro chi possono essere usate).
In ultima analisi però è un gioco difficile da giudicare. Se dovessi dare un consiglio a un neofita sinceramente lo sconsiglierei, la mole di regole e di possibilità lo rendono molto lungo da spiegare e mediamente difficile da assimilare, prono a far perdere la pazienza a quanti preferiscono sistemi più immediati. La mera quantità di modi in cui si fanno punti vittoria lo può rendere dispersivo, un giocatore che non ha una visione dell'insieme rischia di perdersi per strada. Viceversa per un giocatore esperto, che può dedicare una giornata a un singolo gioco, con un discreto spazio a disposizione può essere un aquisto azzeccato. La mera quantità di variabili presenti dovrebbe condurre a partite sempre diverse, la scarsa interazione tra giocatori fa si che il numero degli stessi non sia troppo rilevante mentre la quantità di possibili modi di fare punti vittoria rende possibile la ricerca di diverse tattiche di gioco.
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