mercoledì 19 gennaio 2011

Diario di Gioco 87

Dopo tanta attesa è finalmente arrivato Command and Colors: Napoleonics, adattamento delle consolidate meccaniche del sistema Borg a uno dei periodi più amati dagli appassionati dello storico.

La meccanica, come detto, è quella solita dei sistemi CeC, c'è una plancia di gioco esagonata divisa in tre parti, si pescano un tot di carte sulle quali c'è scritto quante truppe muovere e in quali sezioni. Ogni truppa è rappresenata da blocchetti di legno, le truppo possono essere fanterie, cavallerie e artiglierie, e per ogni tipo ci sono varie tipologie.

Da Giocando 2011

L'adattamento al periodo ha portato alcune interessanti modifiche al sistema. Intanto l'introduzione del concetto di efficacia in base al numero di blocchetti, mentre negli altri sistemi la capacità offensiva della truppa è fissa, qui dipendi di norma dal numero di blocchetti presenti. Un'altra modifica è l'introduzione di meccaniche che favoriscono la sinergia tra le unità, ad esempio una fanteria caricata da cavalleria può "fare quadrato", questo la rende molto resistente alla fanteria, ma prona a subire danni dal fuoco, per cui è conveniente pianificare una carica di cavalleria non tanto per fare i danni, ma per costringere al quadrato in modo da massimizzare il fuoco seguente.

Altro importante cambiamento è che qui tutte le fanterie hanno armi da fuoco, cosa che ne aumenta l'efficacia e che rende il combattimento corpo a corpo una scelta da ponderare con attenzione, visto che a differenza del tiro l'unità bersaglio, se sopravvive, può rispondere.

Da Giocando 2011

Detto questo però il sistema eredita i difetti dei suoi predecessori, apparentemente senza fare nulla per smussarli, forse perché non sono considerati tali dall'autore? Mah, ad ogni modo c'è una componente casuale molto forte, sia i risultati dei dadi che le carte che peschi influenzano pesantemente la partita, come in tutti i giochi una attenta pianificazione può arginare la malasorte, ma a volte semplicemente non va.

Ad ogni modo, siamo riusciti a fare due partite nell'arco di un'oretta e mezza, cosa che non tutti i sistemi possono vantare.

Entrambe le partite vedevano i Francesi arroccati su delle colline, in pesante inferiorità numerica rispetto agli Inglesi che, assieme ad alleati Portoghesi, dovevano cercare di completare l'accerchiamento. 

In entrambe le partite ho condotto i Francesi assieme a Gnotta, portandoli a una rovinosa sconfitta prima e a una sudata vittoria poi.

Da Giocando 2011

Nella prima partita io e il mio alleato Gnotta, vediamo la possibilità di assaltare le loro artiglierie con le nostre fanterie, e decidiamo di fare un assalto alla baionetta contando di riuscire, con un assalto mirato, a fare abbastanza danni. Rimbalziamo sulle coriacee artiglierie inglesi, non riuscendo a eliminarle. La risposta è brutale, e ci riduce le forze, anche se riusciamo a far rientrare un pò le forze è palese che sarebbe stata una partita in salita. La fortuna decide di non aiutare gli audaci, e ci consegna solo carte che ci permettono di muovere una o due unità alla volta, mentre i nostri avversari (Sinclair e Rothmoni) ne muovono sei alla volta... Riusciamo a rimbalzare altre due/tre volte, momento topico della partita quando tirano una carta "Rally" e recuperano cinque blocchetti, praticamente annullando le perdite che avevamo inflitto fino a quel momento. Da quel momento è stata solo una questione di tempo prima di arrivare all'inevitabile conquista della vittoria da parte degli Inglesi.

Da Giocando 2011

Un mix di errori da parte nostra e di sorte avversa ci lasciano con la voglia di rivincita, le meningi si mettono all'opera e decidiamo di riprovarci. Decidiamo di nasconderci dietro le colline in attesa dell'avanzata nemica, lasciano la sola artiglieria per vessare la loro avanzata. Ovviamente le carte che peschiamo non sono di questo avviso, e all'inizio non possiamo muovere nulla in questo senso.
Ad ogni modo riusciamo lentamente a ritirarci, e riusciamo anche a sfruttare la mole di carte per muovere sul lato sinistro per infliggere danni alle truppe portoghesi alleate.

Da Giocando 2011

Dopo un pò di turni la situazione è piuttosto rosea, giocando con accortezza riusciamo a infliggere le prime perdite, subendo delle ferite ma relativamente poco.
Peccato che di nuovo fanno un "Rally", però questa volta recuperano sei blocchetti, vanificando completamente i nostri sforzi sul lato sinistro. Nonostante lo scoramento riusciamo a far ritirare i feriti, arrivando piano piano a ottenere una posizione di nuovo vantaggiosa, e alla fine a vincere la partita.


Da Giocando 2011

Nonostante la forte presenza, o forse proprio a causa, della componente casuale entrambe le partite sono state molto divertenti. Una volta che si stabilisce che quello che fai può essere disfatto da una pesca sfortunata, se riesci a farti due risate su quello che succede quando la Dea bendata si accanisce allora è un titolo che si può godere appieno. Certo se si preferisce un approccio più ponderato, con situazioni più prevedibili, allora può obiettivamente essere frustrante.

1 commento:

  1. Sto preparando il mio post sulla serata, ma vedo che mi hai preceduto anche con le tue ottime foto! ^___^
    In buona parte condivido le tue osservazioni e C&C si conferma come un sistema che si può apprezzare solo a patto di accettarne alcune forzature. Personalmente, io che amo i rovesciamenti di fronte, le emozioni forti e perchè no anche la tensione dei tiri di dado mi ci trovo benissimo!
    Purtroppo i pianificatori fniscono con il detestare un tale "ambiente" di regole. Se però si leggono le affermazioni del Grande Corso, i resoconti delle battaglie dell'epoca e perfino le pagine di Guerra e Pace si può comprendere come, alla fine, in una battaglia si possa fare tutto fuorché prevedere con certezza l'esito diuna determinata azione.
    C&C ti costringe a mettere in campo tutti i preparativi, lanciare in avanti le tue unità e sperare che niente vada storto.
    Di solito succedeva proprio così, anche nella realtà. ^__^;;;

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